“Gestualità cosmiche” di un disagio collettivo

  • Categoria dell'articolo:Recensioni

Nella sua ultima personale allestita in  questi giorni a Brindisi, al Bastione San Giacomo,

Tiziana Ricco si confronta con la solida tradizione informale, offrendone un punto di vista capovolto, inaspettatamente invertito. In “ Gestualità Cosmiche “ il gesto,  riservato ed inequivocabile si sottrae alla sfera individuale per approdare all’universo. L’artista si fa sciamano, sodalizza con la NATURA al punto di avvertirne l’energia endogena, in forma pura non convenzionale.

Non più – o non solo- espressione di recondite necessità interiori, né icona di condizione solipsistica ed autoemarginante, la pittura informale si trasforma in estrinsecazione planetaria, condivisione di timore e rabbia per un avvenire sempre più incerto.

La mostra, visitabile fino al 9 di febbraio e organizzata dall’associazione culturale “Eterogenea” di Mesagne”, costituisce un omaggio dell’artista alla città natale, che proprio da qui fa partire il suo accorato appello di cambiamento di inversione di rotta. Una denuncia  non attuata mediante immagini stereotipate, abusate e poco efficaci, ma tramite visioni entropiche in cui il colore determina uno stato di confusione permanete, di imminente disastro. Ciò che si determina è la visione di una non –oggettività che per astrazione giunge ad una realtà altra, interamente data nello spazio dell’opera.

L’ARTISTA si fa portavoce di un disagio collettivo, dando forma tangibile – ma non riconoscibile –al caos imperante, inducendo il visitatore ad una riflessione profonda. La realtà, non più presa a modello, diviene, al contrario, il punto di partenza che la libertà inventiva trasforma in qualcosa di diverso, in un sistema di segni.  Ricco rifugge dal prosastico per concentrarsi sull’essenziale, inteso in termini concettuali ancor prima che formali. Facendo emergere un enorme potenziale coloristico, agisce sulla tela senza scorie intellettualistiche;  COLORE E SEGNO, SPAZIO E FORMA si strutturano in un continuum espressivo, dando voce e sostanza all’inesprimibile.

Per Tiziana Ricco la pittura non è riscatto dalla tragicità del quotidiano, ma strumento attraverso il quale incidere su essa, auspicando al miglioramento. Non più rassegnazione, dunque, ma viva e sincera speranza.

Critico d’Arte – CARMELO CIPRIANI